O almeno, dovrebbe essere così. Perché vede Ministro, quando leggo -seduto comodamente al bagno la mattina- che lei “non vuole far entrare” qualcosa in casa sua io non l’associo ad una Sinistra progressista e che ha bisogno di rinascere, ma a qualcosa di vecchio, stantio, più vicino a forze politiche che preferiscono costruire muri e allontanare la discussione di materie ignote, allontanando anche la crescita (dell’Io, e della società). Non sto dicendo che voglio un videogioco del vostro partito, ovviamente, ma che oltre ad essere una pessima mossa per tenersi vicino una fascia di elettori -i più giovani- la sua affermazione reiterata è indice di una forma mentis che personalmente non voterei neanche sotto tortura.
Un ultimo pensiero sul tema dell’istruzione nullificata dai videogiochi. Ecco, io credo che prima di parlare di ciò bisognerebbe guardare ai nostri attuali programmi formativi specialmente, già che siamo in tema, a quelli informatici\elettronici. Abbiamo alcune eccellenze giovanili che provano a muoversi come pionieri in terre inesplorate, tra assenza di laboratori e strutture adeguate alla nostra epoca e un programma di “informatica” fermo ai primi anni ’80 se si è fortunati. E’ vero, i giochi elettronici provocano stimoli più rapidi, ma non è forse la nostra società, nel suo quotidiano, ad essere diventata estremamente rapida? Lei stesso -come molte delle sue parti e controparti politiche- non una un social network per stigmatizzare parte di questa stessa tecnologia, a tempo e sforzo zero? Non è ormai uso comune aprire o chiudere la giornata con siparietti online, live, tweet e “blocco” delle opposizioni? Invece di incolpare qualcosa che tange poche ore gli adolescenti, non dovremmo concentrarci sul rendere più moderna e al passo con i tempi un’istruzione ferma a decenni fa?
Di Videogiochi se ne parla sempre. Poche volte pero’ si raccontano titoli formativi, emozionanti, educativi, che toccano tematiche come le malattie mentali, il cancro, la morte e l’accettazione di se stessi e del diverso (le suona familiare? dovrebbe) se non da parte di testate specializzate. Caro Ministro, la invito a distruggere quel muro, in favore di un media nuovo che raggiungerà i suoi figli e la sua casa con o senza di lei, e magari intraprendere “una nuova campagna”, un nuovo viaggio verso una crescita facendosi, perché no, guidare verso opere impegnate e di valore. Le assicuro che ci sarebbero molte persone disposte a condividere le loro memory card e darle una mano in questo viaggio, se chiede nelle giuste community. E lo so, so di essere enormemente in ritardo con i tempi classici del web, e so di essere poco più di un nessuno… Ma sono un nessuno che è stanco di vedere muri nelle case, nelle scuole, nelle strade, e credo che bisognerebbe iniziare a costruire porte. E il primo passo dovrebbe venire proprio dagli adulti, e perché no, da esponenti di una politica che dovrebbe rinascere.
Cordialmente,
un giocatore.