Ring.

Passo.
Passo.
Schivata.
Destro, sinistro, schiva, sinistro.

Le luci del palco erano differenti da quelle della palestra. Abbaglianti.
I flash dei fotografi lo infastidivano, ricevette due pugni gratuiti. La folla che patteggiava per il suo avversario esultò. Vide con la coda dell’occhio i giudici segnare i punti. Il suo allenatore urlargli di tenere alte quelle cazzo di braccia.

Schivata.
Schivata.
Para, rispondi, destro destro montante. L’avversario vacilla, guadagni terreno. IL gong vi interrompe, l’arbitro vi separa. All’angolo ti asciugano la fronte, ti urlano indicazioni nelle orecchie. Mira alla spalla sinistra, alza le braccia, difenditi, contrattacca. Di nuovo i flash, di nuovo le luci abbaglianti del palco.

Altri tre round scorrono. Il sangue inizia a impedirti di vedere e respirare in maniera appropriata. Sei stanco, ti affanni, perdi colpi.
Un destro alla tempia e sei al tappeto.
Il conto alla rovescia dell’arbitro, lo sporco sulle ferite che bruciano, la folla che ti fischia o ti incita a rialzarti. L’avversario che esulta. Il mondo diventa nero e per un momento non ci sono più nemmeno quegli odiosissimi fari abbaglianti sopra la tua testa.

E’ mattina. Tua moglie ti sta portando la colazione. Misera, le cose non vanno per il meglio, bisogna far quadrare i conti e non ci si può viziare troppo. Ma lei ci prova lo stesso. Hai appena perso il lavoro per colpa della crisi, ma affronterete anche questo insieme. Lei non lo sa, ma tra qualche giorno combatterai sul ring per un bel po’ di soldi ed un ingaggio. La vostra vita potrebbe cambiare, finalmente. La baci e ti gusti quella colazione ricca di amore. La guardi negli occhi e capisci che la ami tanto da fare qualsiasi cosa per lei.

Quegli occhi che ora sono l’unica cosa che conta. Mentre tutti urlano e tu riprendi i sensi, tra la folla, lei ti fissa. Non c’è paura nel suo sguardo, ma convinzione. Sei sempre stato un campione, lei lo sa. Cinque. Sei. Sette. Una lacrima le solca il viso, ma l’espressione non cambia. Sicura, come quando ti ha scelto; sicura, come quanto ha deciso di tenerti con tutte le difficoltà; sicura, come quando le dicevi che avresti risolto; sicura, come quando le hai detto che avresti combattuto sul ring. Per lei. Per voi. Perché sei un guerriero.

Otto. Nove. Sei di nuovo sulle tue gambe. Il tuo avversario si para tra te e lei. Grosso errore. Destro. Destro. Sinistro. Prendi terreno. Montante. Combatti, rispondi, colpisci, accusi ma non ti arrendi. Lo metti all’angolo. Tiri fuori tutto te stesso in quegli ultimi secondi.

Gong. Il decimo round finisce. Ora toccherà ai punti. La tua vita dipende da tre giudici, ma non ti importa, perché su quel ring tu hai gia vinto. E sarai per sempre il suo campione.

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